I posti da visitare assolutamente a Porto Torres
Il comune di 22.279 abitanti, del cui territorio fanno parte l’Isola Piana e l’Isola dell’Asinara, si trova a settentrione, nella parte nord occidentale della Sardegna. La sua storia è antichissima, almeno quanto le prime specie umanoidi, ad iniziare dal genere oreopithecus presente 8 milioni di anni fa. Dopo il periodo preistorico/nuragico è stato colonia romana, fondata nel 46 A.C da Giulio Cesare e suo figlio Ottaviano. In seguito venne sottomesso dai Vandali e Bizantini che precedettero l’epopea dei Giudicati, alla quale seguì la dominazione aragonese e sabauda. Se vi trovate in città o nelle vicinanze non dovreste esimervi dal visitare questi luoghi e monumenti:
Basilica di San Gavino
La stupenda chiesa romanica ė la più antica di Sardegna. Grande come nessun’altra è stata eretta nella prima metà dell’XI secolo, in un’area dove vennero rinvenuti i resti di una necropoli paleo cristiana. Nella sua cripta si trovano le spoglie mortali di Gavino, soldato romano di stanza in città, il quale venne giustiziato a causa della sua fede. San Gavino è un martire conosciutissimo, tra i più venerati. La sua festa cade nel lunedì successivo alla domenica di Pentecoste. Viene detta Festha Manna, vi prendono parte migliaia di fedeli provenienti da ogni parte dell’Isola.
Spiaggia di Balai
Ê la spiaggia più amata e frequentata dai Portotorresi. Non disdegnata dai turisti che fanno tappa in città. A circa 50 metri in linea d’area si trova un suggestivo parco verde dedicato a Chico Mendes. Ai sui margini vi è un’area spaziosa in cui possono sostare gratuitamente i camper. Una comodità per i turisti che attendono di raggiungere il vicino porto dal quale imbarcarsi alla volta del continente. Peraltro nel litorale che si affaccia sul golfo dell’Asinara, volendo percorrere appena qualche km dell’incantevole strada panoramica, si può accedere alla spiaggia di Platamona. Il grande arenile di sabbia bianca e conchiglie è lungo circa 15km, largo da un minimo di 10 a un massimo di 30 metri. Può accogliere chiunque senza problemi.
Torre aragonese
Fu costruita a scopo difensivo nel 1325 dall’ammiraglio Francesco Carroz, all’epoca governatore del regno di Sardegna e Corsica. Si tratta di una torre davvero imponente a base ottagonale, alta 14 metri e larga 13. Per realizzarla sono stati adoperati dei grandi cantoni di tufo contornati dalla trachite rossa per renderne resistenti gli angoli, è unica nel suo genere. In tempi più recenti venne adibita a faro, ai giorni nostri è utilizzata come luogo che accoglie svariati eventi culturali.
Torre di abbacurrente
Anche questa come la precedente fu edificata per scopi militari. Ma per innalzarla dallo scoglio quasi radente al mare venne utilizzata la pietra. Si direbbe simile se non uguale a quella impiegata nella preistoria per la costruzione dei nuraghi. Completata nell’alto medioevo, precisamente nel lontano 1578, è stata recentemente restaurata. Si trova ai confini del territorio comunale, oltre la chiesetta di Balai lontano in prossimità della grande spiaggia di Platamona. La sua principale funzione era quella di avvistare le navi nemiche e di dare l’allarme. Non di rado i pirati ed i corsari come il Barbarossa, deceduto solo pochi anni prima, facevano le loro incursioni razziando le città.
Palazzo del Marchese
Venne fatto costruire dal marchese di origini spagnole Don Raimondo de Quesada. Lo stile è quello neo classico. L’edificio è valorizzato nell’ambito della manifestazione che prende il nome di monumenti aperti. Concepita per fare conoscere ai Sardi le loro origini storiche e culturali, può vantare un certo successo di pubblico. Del resto il fascino e la raffinatezza architettonica della costruzione lo testimoniano chiaramente. Attualmente viene utilizzata per scopi istituzionali dall’amministrazione comunale.
Antiquarium Turritano
Si tratta di un’importantissimo museo gestito dal ministero dei beni culturali. In esso sono custoditi materiali di grande pregio e valore, maschere, gioielli, statue ecc. I reperti archeologici testimoniano la grandezza dell’unica colonia romana presente in Sardegna, menzionata negli scritti di Plinio il Vecchio. La città antica che prendeva il nome di Turris Libisonis su cui si è innalzata l’attuale Porto Torres, continua ad emergere dal passato praticamente ogni qualvolta si effettuano degli scavi. Peraltro il museo include una area molto vasta, nel cui ambito sono presenti le antiche terme romane, colonne ed edifici con preziosissimi mosaici.
Museo del porto
Edificio industriale realizzato nel XX secolo, facente parte della stazione ferroviaria costruita nel 1872. Veniva impiegato come magazzino delle merci in entrata e in uscita. Il museo oltre ad esporre i materiali e gli oggetti legati all’economia del mare, espone una sezione dedicate alle barche a vela latina che sono state utilizzate soprattutto per la pesca, fino agli anni 50 del 1900.
Su Crucifissu Mannu
Necropoli risalente al 3.200 – 2.800 A.c. È stata utilizzata dal neolitico fino all’età del bronzo. Il sito è composto da 22 tombe, alcune decorate con dei bassorilievi. Altre sono formate da camere con un pilastro al centro per sorreggerne la volta. All’interno si sono rinvenuti crani umani.
Domus de Janas di Campu Perdu
È una struttura scavata nella roccia presente nel territorio di Porto Torres, si può visitare sull’isola dell’Asinara. Importantissima sul piano storico in quanto è il più antico sito che testimonia la presenza dell’uomo risalente a 4 mila anni prima di Cristo. È composta di due ambienti, quello centrale contiene 5 vani secondari in cui si deponevano i defunti.
I nuraghi
Anche nel territorio dell’odierna Porto Torres sono presenti diversi nuraghi. Costruzioni in pietra a forma tronco comica. Risalgono ad un periodo compreso dai 1.800 al 1.100 A.c. Come è noto appartengono alla civiltà nuragica presente unicamente in Sardegna. Nel 1997 vennero riconosciuti patrimonio dell’umanità. Nel territorio spiccano il nuraghe Biunisi, nuraghe monte Elva, nuraghe Margone, nuraghe Nieddu. Alcuni di questi si trovano in aree inaccessibili, l’ultimo menzionato è inglobato dalla zona industriale realizzata a partire dal 1961. Attualmente è quasi dismessa. per una parte sottoposta a bonifica.
Il ponte romano
Ê stato costruito intorno al 40/30 A. C. A distanza di oltre 2.000 anni è ancora in piedi. Ma non solo, ha persino retto all’intenso traffico di mezzi industriali pesanti fino agli anni 60 del secolo scorso. Per secoli é stato la porta di accesso sulla vasta pianura della Nurra. È formato da sette arcate, con i suoi 135 metri scavalca il Rio Mannu. Ancora oggi è il ponte più antico e grande della Sardegna, una vera e propria meraviglia.